Se pensate che la vacanza in famiglia comporti sempre la scelta tra mare o montagna vi sbagliate. E probabilmente non conoscete il Cilento, una sub-regione nel sud della Campania a pochi chilometri da Napoli, che dal tratto costiero che si affaccia sul mar mediterraneo si estende all’entroterra appenninico poggiato ad est della penisola. Questo significa, sole e mare, scenari mozzafiato, ma anche natura incontaminata, parchi, oltre 200 borghi dalle tradizioni rimaste immutate nel tempo, feste, prodotti locali segnati dal tempo e dalla storia che custodiscono. Da vivere in liberà e con il piacere della scoperta in compagnia dei più piccoli.
Punta Licosa e la sua leggenda
Partendo della costa una tappa fondamentale è quella di Punta Licosa, nella riseva marina di Castellabate. L’aria misteriosa di questi luoghi, quasi ingannevoli, aveva affascinato anche Omero che nell’Iliade gli attribuì la dimora delle sirene che incantarono Ulisse. Il nome infatti ha origine da Leucosia, una sirena che non riuscì nell’intento di incantare l’eroico avventuriero, e che Giove per questo tramutò in scoglio. L’isolotto affiorante di Punta Licosa è ricco di tracce storiche. Vi sorge addirittura una peschiera di origine romanica, costruita per la cattura delle murene ed altri pesci, per deliziare i facoltosi palati dei Patrizi che risiedevano nella zona. Inoltre a nord dell’isola sono state rinvenute alcune ceramiche nere di origine greca, addirittura del V secolo A.C. Di fronte all’isola si estende una vasta zona di macchia mediterranea, che è stata proclamata sito di interesse comunitario. Tantissime le calette, alcune disegnate dai Flysch, ossia particolari rocce tipiche del Cilento.
Grotte di Morigerati
Per passare un’intensa giornata immersi nella natura, circondati dalla vegetazione, niente di meglio che le grotte di Morigerati. Si tratta di un’oasi del WWF, all’interno del Parco Nazionale del Cilento. 607 ettari di flora e fauna da cui è possibile partire per numerose escursioni, sia brevi che lunghe, su percorsi attrezzati con zone di sosta determinate in cui fermarsi ad ammirare gli animali che popolano questi luoghi, senza turbarne la quiete. Lo spettacolo delle grotte di Morigerati sono il punto di arrivo di numerose escursioni in cui ammirare tante specie faunistiche in via di estinzione, sia terrestri che acquatiche grazie alla presenza del fiume Bussento e del suo bacino idrico.
Palinuro e le sue Grotte
Altro emblema delle terre Cilentine e del loro legame con mitologia e leggenda, la storia di Palinuro non manca di affascinare. Palinuro prende il nome dal nocchiero di Enea, caduto in mare, ed ucciso dagli abitanti una volta toccata la terraferma. Il promontorio a cinque punte che sovrasta Palinuro è costellato di tante aree speleologiche. Sono numerose le grotte che si affacciano lungo il promontorio, ognuna con la propria leggenda. È possibile visitare, esclusivamente in barca, la grotta dei Monaci così chiamata per la particolare forma delle stalattiti che ricordano appunto dei monaci in preghiera; vi è poi la grotta delle Ossa, per via delle ossa incrostate alle sue pareti appartenenti a uomini ed animali del Quaternario; oppure la grotta Azzurra, la più celebre tra tutte che deve invece il suo nome al particolare colore delle sue acque. Da non perdere nemmeno le spiagge (raggiungibili anche a piedi) della Marinella e dell’Arco naturale.
Acciaroli (e Pioppi)
Tra le più caratteristiche mete cilentine, Acciairoli resta sempre gettonatissima. Questo piccolo borgo di pescatori, è situato a pochi chilometri da un altro di egual fama: Pioppi. I due centri sono delle località balneari di tutto rispetto, le loro acque sono sempre qualificate come tra le migliori del BelPaese. La tipica atmosfera da villaggio vacanze si fonde con la storia delle due borgate che si evince dai numerosi edifici storici presenti. Ne sono un esempio la chiesa dell’Annunziata (del 1187) con i resti della torre angioina ad Acciaroli e il palazzo del Vinciprova a Pioppi, casa del Museo Vivo del Mare. Nel territorio di Pollica (di cui i due borghi costituiscono le frazioni, insieme a Galdo, Cannicchio e Celso) è possibile visitare centri di interesse storico-culturale. Il Castello dei Principi Capano (1290) il seicentesco Convento francescano di Santa Maria delle Grazie e la chiesa di San Nicola del XVII sec. sono tra questi.