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Grotte di Pertosa

Le Grotte dell’Angelo (Pertosa) hanno avuto origine 35 milioni di anni fa e si snodano in una suggestiva serie di cunicoli ed antri, fino a terminare in tante “Sale” naturali, tutte con una caratteristica diversa.

I radicali cambiamenti climatici e territoriali, hanno lasciato il loro segno in questi luoghi che sono divenuti cosi’, anche un’importante testimonianza delle diverse Ere geologiche.

Gli antichi Greci e poi i Romani, scelsero queste caverne naturali per i loro rituali e le cerimonie sacre, tanto che il primo ad accennare a questi luoghi fu Plinio il Vecchio. Nascondiglio dei Cristiani all’epoca delle persecuzioni, le Grotte continuarono a dare riparo all’uomo fino alla prima metà dello scorso secolo, quando, durante la guerra mondiale, gli abitanti del Vallo le usavano come rifugio sicuro antiaereo.

Ma la permanenza dell’uomo ha anche interferito con la costruzione calcarea di stalattiti e stalagmiti, andando a toccare la superficie delle opere calcaree naturali e lasciando così una patina che non ha più permesso alle gocce di calcio di far crescere ulteriormente le colonnine naturali. Per questo viene raccomandato, ai turisti durante la visita, di non toccare le composizioni calcaree, onde evitare ulteriori interferenze.

Il tour all’interno delle Grotte inizia a circa 263 metri di altitudine sulla sinistra idrografica del fiume Tanagro, con una piccola ma suggestiva traversata in barca sulle acque verdi e ricche di calcio del fiume sotterraneo. Seguendo un percorso ben delimitato da corde sospese, la guida traghetta l’imbarcazione per circa 200 metri verso il cuore del monte e la sorgente, da dove si diramano i vari percorsi.

Il più breve è di circa 1,5 Km, dura circa 40 minuti, non include la visita alla Sala delle Meraviglie ed il ritorno attraverso il Ramo dei Pipistrelli, e riporta indietro i turisti attraverso la traversata in barca, percorsa di nuovo fino all’imbocco iniziale.

Il secondo itinerario è quello lungo circa Km 2,5, dura un’ora, e prevede l’uscita a piedi attraverso il Ramo dei Pipistrelli fino alla balconata che affaccia sul fiume ed alla vicina uscita a piedi.

Vi è poi il percorso Extra, lungo circa 3 Km percorribili in un’ora e mezza, che non si ferma di fronte alla Sorgente iniziale, posta a circa 300 metri a monte, che sgorga dove approdano le barchette e che è altrimenti è visibile affacciandosi ad una balconata frontale, ma prevede il passaggio attraverso la Sorgente e la visita all’area posta dietro alla piccola cascata, proseguendo poi per il percorso lungo fino all’uscita a piedi.

Con queste tre diramazioni, si esplora tutto il sentiero posto più a nord all’interno delle Grotte che rimane l’unico visitabile. Il percorso turistico si snoda attraverso cunicoli, gallerie, strettoie e grandi Sale, tutte caratteristiche ed uniche nel loro genere: tra le tante segnaliamo la Sala delle Meraviglie; quella Grande, ove l’altezza sfiora i 24 metri, la sala delle Spugne e la sala dei Pipistrelli che affaccia su uno degli anfratti dove il regista Dario Argento ambientò una scena del film “Il Fantasma dell’opera”.

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